Il dolore
Che cos’é?
L’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP) definisce il “dolore” come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno. È un’esperienza individuale e soggettiva, a cui convergono componenti puramente sensoriali (nocicezione) relative al trasferimento dello stimolo doloroso dalla periferia alle strutture centrali, e componenti esperienziali e affettive, che modulano in maniera importante quanto percepito".
Il dolore è un fenomeno che coinvolge la vita di ogni individuo ed è universalmente interpretato come segnale di malattia. La percezione del dolore è individuale e induce chi ne soffre a rivolgersi al medico per poter avere una diagnosi appropriata e un adeguato trattamento.
Tipi di dolore
Il dolore può essere classificato in base a:
Meccanismo fisiopatologico
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NOCICETTIVO: è il dolore che insorge quando si verifica un danno ai tessuti del corpo. Il danno attiva dei recettori chiamati nocicettori, sensibili agli stimoli dolorosi. Questi possono essere esterni (caldo, freddo, vibrazioni) o interni (sostanze rilasciate in sede di infiammazione). Il dolore nocicettivo può essere: 1) somatico, se è causato da un danno a carico dei tessuti che ricoprono l’organismo, come la pelle, o dai muscoli, tendini, legamenti; 2) viscerale, se è causato da una lesione agli organi interni del corpo. Provocano un dolore nocicettivo le ferite, i crampi, le infezioni.
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NEUROPATICO: è il dolore che si verifica in seguito ad un danno alle cellule nervose del corpo. Può manifestarsi come una risposta esagerata ad una sensazione che normalmente non è dolorosa né fastidiosa (iperalgesia, allodinia), o come un’anomalia nella sensibilità cutanea. In genere si presenta come bruciore, intorpidimento, formicolio.
Durata
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ACUTO: dura meno di 30 giorni, ha un’insorgenza rapida, successiva all’evento scatenante. È normalmente localizzato con un’intensità severa, che scompare quando la lesione guarisce. La sua causa è generalmente conosciuta e chiara: può essere un dolore acuto legato ad un intervento chirurgico o ad un trauma.
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CRONICO: si verifica per più di 3 mesi e si protrae anche quando la causa iniziale viene meno. Può presentarsi come dolore acuto e continuare per lunghi periodi (continuo), oppure può ritornare nel corso del tempo (ricorrente). È il tipo di dolore che accompagna malattie ad andamento cronico (reumatiche, ossee, oncologiche, metaboliche).
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EPISODICO INTENSO: è caratterizzato da un’acutizzazione di un dolore che fino a poco prima risultava perfettamente controllato. Ha un onset rapido, di intensità severa e di breve durata. Tipico è il dolore dovuto ad una neoplasia, che ricorre più volte al giorno.
Eziologia
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MALIGNA: è associato a condizioni tumorali.
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NON MALIGNA: non è dovuto ad una condizione tumorale.
Anatomia
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LOCALIZZAZIONE CORPOREA: è identificato dalla regione corporea in cui si verifica, ad esempio testa, collo o schiena.
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FUNZIONE ANATOMICA: è identificato dal distretto che viene coinvolto, si parla ad esempio di dolore reumatico, scheletrico, neurologico o vascolare.
Scala di valutazione del dolore
Un’ottima gestione del dolore parte da una accurata e attenta valutazione del dolore stesso. Gli strumenti più comunemente utilizzati per quantificarne l’entità sono le cosiddette Scale di Intensità del Dolore. Si tratta di metodi di valutazione soggettiva, attraverso i quali viene misurata la percezione di una determinata sensazione da parte di un soggetto.
La scala del dolore a faccine (scala di Wong-Baker)
È una scala composta da 6 faccine, ciascuna delle quali rappresenta un’intensità di dolore, che parte da “nessun dolore” ed arriva al “peggior dolore possibile”. La persona deve indicare l’espressione del volto che meglio descrive la propria sensazione dolorosa.
La scala analogica visiva (VAS)
Su questa scala, utilizzata fin dal 1923, vengono collocate le varie intensità di dolore lungo una linea continua, le cui estremità indicano un minimo e un massimo di intensità. La persona deve indicare il proprio livello di dolore in un punto sulla linea compreso tra i due estremi.
Alla scala VAS è possibile attribuire dei valori numerici o dei termini descrittivi come “lieve”, “moderato”, “severo”.
Trattamenti
Controllare il dolore è fondamentale perché un’inappropriata gestione del dolore e delle sue cause può interferire con le attività quotidiane di una persona come lavorare, praticare attività fisica, dedicarsi agli hobbies e alle relazioni sociali.
I trattamenti a cui si può far affidamento comprendono:
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Analgesici non-oppioidi: comprendono paracetamolo e FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e nella categoria dei FANS, Spididol 400 mg, a base di Ibuprofene Sale di Arginina, è indicato per il trattamento di dolori di varia origine e natura, come mal di testa, mal di denti, nevralgie, dolori osteo-articolari e muscolari, dolori mestruali.
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Analgesici oppioidi: come la morfina.
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Co-analgesici: come antiepilettici, anestetici locali, che pur non essendo indicati per il dolore possiedono attività analgesica.
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Supporto psicologico: come tecniche di rilassamento ed ipnosi.
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Riabilitazione fisica: come massaggi, applicazioni di impacchi caldi o freddi ed esercizi.
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Procedure chirurgiche non invasive.
Che dolore hai?
e come alleviarli.