mal di testa
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Mal di testa

Che cos’è?

l mal di testa (cefalea) è una patologia molto diffusa, spesso sottodiagnosticata e sottotrattata. In Italia, oltre 7 milioni di persone ne soffrono. Il mal di testa colpisce tutti e non fa distinzione di età, sesso, razza e area geografica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito la cefalea fra le 20 patologie più invalidanti per l’uomo. Oltre a lamentare dolore, chi è affetto da cefalea mostra difficoltà nello svolgere le normali attività della vita quotidiana e nell’andare a lavorare, ha problemi relazionali e una ridotta qualità di vita.

le cause del mal di testa

Tipi di mal di testa

Esistono diversi tipi di cefalee: 

  • primarie (o idiopatiche), nelle quali il dolore, sintomo cardine per la diagnosi, si manifesta senza alcuna causa documentabile;  

  • cefalee secondarie (o sintomatiche), dove la causa è facilmente identificabile e il dolore è il campanello d’allarme di una patologia sottostante (es. sinusite, ipertensione arteriosa).  

Le cefalee primarie rappresentano il 90% dei casi e le 3 forme più comuni sono: emicrania, cefalea di tipo tensivo e cefalea a grappolo.

Emicrania

L’emicrania colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini. È una malattia ricorrente. Il dolore provocato dall’attacco di emicrania presenta caratteristiche ben precise: 

LOCALIZZAZIONE 

TIPO 

INTENSITÀ 

DURATA 

AGGRAVATO  

DALL’ATTIVITÀ FISICA 

ASSOCIATO AD ALTRE CONDIZIONI 

Unilaterale 

Pulsante 

Moderata-grave 

4-72 ore* 

Nausea e/o vomito 

Fotofobia e fonofobia 

*Se non trattato o trattato senza successo. 

Spesso il dolore è preceduto dalla comparsa di aura, un disturbo neurologico transitorio (i.e. disturbo del campo visivo, alterazioni della sensibilità degli arti superiori/volto, difficoltà a tradurre il pensiero in parole) che dura mediamente 20-30 minuti, e si dissolve con l’inizio del dolore. L’emicrania viene definita cronica se gli attacchi avvengono con una frequenza superiore ai 15 giorni al mese, da almeno 3 mesi.

Cefalea di tipo tensivo

Questo tipo di mal di testa è la forma di cefalea primaria più comune, che inizia di solito in età adolescenziale. Può essere sporadica, frequente (attacchi <15 giorni/mese) o cronica (attacchi :15 giorni/mese o quotidiani). Il dolore tipico della cefalea tensiva si caratterizza per: 

LOCALIZZAZIONE TIPO INTENSITÀ DURATA AGGRAVATO DALL’ATTIVITÀ FISICA ASSOCIATO AD ALTRE CONDIZIONI
Bilaterale Gravativo o costrittivo
(“fascia attorno alla testa”)
Lieve-moderata 30 min-7 gg NO Fotofobia o fonofobia 

Cefalea a grappolo

La cefalea a grappolo, pur essendo meno frequente dell’emicrania e della cefalea tensiva, è un mal di testa altamente debilitante. Il dolore lamentato dal paziente è lancinante, insopportabile. Gli attacchi si concentrano in periodi (definiti appunto grappoli) che possono durare dai 15 giorni ai 3 mesi. Tendenzialmente si ripetono con cadenza fissa, di solito nella stessa stagione o addirittura negli stessi giorni dell’anno. I singoli attacchi tendono a ripetersi varie volte nell’arco delle 24 ore, spesso a orari fissi (es. nel cuore della notte). La cefalea a grappolo è più comune negli uomini che nelle donne; l’età media di insorgenza è 25-30 anni.  

Il dolore della cefalea a grappolo ha caratteristiche specifiche:

LOCALIZZAZIONE TIPO INTENSITÀ DURATA* ASSOCIATO AD ALTRE CONDIZIONI
Unilaterale, nella zona intorno all’occhio e/o alla tempia Intenso, lancinante Grave-molto grave 15-180 min Iniezione congiuntivale e/o lacrimazione; congestione nasale e/o rinorrea; edema palpebrale; sudorazione facciale e frontale; arrossamento facciale e frontale; sensazione di orecchio pieno; miosi e/o ptosi; irrequietezza o agitazione

*Senza trattamento  

Mal di testa: le cause più frequenti

Gli attacchi di cefalea tensiva sono spesso scatenati da stress (sia fisico che mentale), dalla perdita di sonno, dal mantenimento di posture scorrette, mentre non sono in alcun modo influenzati da fattori alimentari e ormonali, tipici invece degli attacchi emicranici. 

Pure essendo riconosciuta una predisposizione genetica, l’attacco di emicrania presenta una serie di fattori scatenanti:

alimentari (vino, liquori, cioccolato, formaggi stagionati, frutta secca, agrumi, cibi ricchi di glutammato come i dati da brodo...)

ormonali (ciclo mestruale, utilizzo di contraccettivi orali)

ambientali (stress, forti emozioni, variazioni metereologiche, traumi, sforzi esagerati, viaggi, altitudine)

endogeni (alterazione sonno-veglia, febbre, posture scorrette)

metabolici (digiuno prolungato, disidratazione e mancanza di ossigeno) 

farmacologici (assunzione di calcio-antagonisti, vasodilatatori, estrogeni…) 

Per quanto riguarda la cefalea a grappolo, invece, l’uso di alcolici viene identificato come il fattore scatenante cardine dalla maggior parte dei pazienti. L’inizio di un grappolo coincide di solito con variazioni dei ritmi sia esterni-ambientali che personali (cambio di stagione, viaggi intercontinentali, periodi di stress elevato, cambiamenti dello stile di vita). 

Come trattare il mal di testa

La terapia farmacologica è in grado di agire sul dolore. Obiettivo principale è quello di bloccare gli attacchi rapidamente, consentendo la ripresa delle normali attività quotidiane. Nella gestione del mal di testa occasionale e in quello di tipo tensivo è possibile ricorrere all’automedicazione, provando Spididol (ibuprofene sale di arginina), un farmaco indicato nel trattamento del dolore di varia origine e natura, come il mal di testa. La formulazione di Spididol, grazie all’arginina, è a rapido assorbimento e consente di raggiungere livelli plasmatici elevati.

Prevenzione e rimedi

Per limitare l’insorgenza degli attacchi di mal di testa esistono semplici rimedi che, se seguiti, possono dare benefici:  

  • dormire regolarmente; 

  • praticare sport (intensità moderata);

  • introdurre tecniche di rilassamento (es. yoga);

  • evitare di restare sempre seduti o tenere una posizione fissa per lungo tempo; 

  • posizionare il computer lontano da finestre o fonti di luci che generino riflessi o riverberi;

  • evitare l’assunzione di cibi che possano scatenare l’attacco (una volta identificati); 

  • evitare il digiuno prolungato;

  • evitare di eccedere con l’assunzione di alcol.

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